
Nissan sta lavorando a un'interfaccia "cerebrale". L'obiettivo di questo progetto è far sì che l'auto legga i pensieri del conducente. Ciò significa che l'auto deve imparare a riconoscere quando il conducente intende frenare bruscamente, girare il volante o fare qualcos'altro per evitare un incidente. Un veicolo con capacità parzialmente autonome potrebbe eseguire tale manovra 0,2-0,5 secondi prima del conducente senza urtare un ostacolo. La sopravvivenza spesso dipende dalla rapidità di reazione.
Nissan prevede di presentare un prototipo di tale interfaccia al CES, la fiera dell'elettronica che si aprirà a Las Vegas tra pochi giorni. Il progetto è ancora nelle sue fasi iniziali, ha dichiarato un rappresentante Nissan a The Verge. Tuttavia, l'azienda prevede di avere un prodotto pronto per la produzione di massa entro 5-10 anni.
EEG
Di solito, il cervello di un'auto viene controllato tramite elettroencefalografia (EEG). Questa metodologia prevede la misurazione delle onde cerebrali con elettrodi applicati alla testa. Determinate azioni e immagini attivano l'attività corrispondente in diverse aree del cervello. Un programma appositamente sviluppato viene "istruito" a riconoscere ciò che una persona sta facendo o pianificando di fare in base all'attività cerebrale.
È vero, l'EEG non garantisce sempre la precisione necessaria. Se, ad esempio, gli elettrodi sulla testa vengono spostati, la misurazione potrebbe risultare imprecisa. Anche la tensione elettrica nel corpo umano può causare risultati errati.
Secondo Nissan, il progetto sta sviluppando un dispositivo wireless simile a delle cuffie che non richiede un gel conduttivo per garantire la stabilità delle misurazioni. Un dispositivo di questo tipo è molto più leggero e comodo da indossare rispetto a un ingombrante casco con sensori. Tuttavia, affinché il dispositivo possa essere utilizzato quotidianamente, deve essere reso più compatto e stabile.
L'ultima parola
Se una tecnologia di questo tipo diventasse davvero sufficientemente matura da essere messa in produzione in serie, accelererebbe anche lo sviluppo delle auto a guida autonoma. Certo, un simile sviluppo lascia aperta la questione di chi abbia l'ultima parola. In caso di emergenza, prevale il giudizio umano o l'intelligenza artificiale può correggere le decisioni del conducente se i dati dei sensori mostrano che sta commettendo un errore?
Prima di Nissan, anche altre case automobilistiche hanno lavorato a un progetto simile. Nel 2016, Renault ha condotto test con auto controllate tramite EEG. Ma nel 2015, Jaguar ha annunciato l'intenzione di misurare le onde cerebrali del conducente per assicurarsi che la sua attenzione fosse completamente concentrata su ciò che accadeva sulla strada.
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